A CAVALLO DELLA VITA

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Man mano che si avvicinava alla costa, l’onda s’ingrossava sempre di più avvolgendo nel suo abbraccio schiumoso qualsiasi cosa si frapponesse al proprio cammino: pesci, granchi, conchiglie, uccelli, barche, uomini. Per un istante tutto veniva sfiorato e accarezzato dalla sua mano spumeggiante mentre, spedita, si ingrossava man mano che si approssimava alla spiaggia. In lontananza i surfisti pigramente rosolavano sulla spiaggia assolata. Vedendola arrivare, si alzarono dalle asciugamani, imbracciarono le tavole e si tuffarono in mare per andarle incontro. La  montagna d’acqua e sale aveva raggiunto un’altezza tale che chiunque fosse riuscito a cavalcarne la cresta avrebbe sfiorato il cielo con un dito.

Appoggiandosi con le mani alle tavole distese sull’acqua, i surfisti nuotarono verso l’onda mulinando le gambe. Giunti al largo, continuando a mantenersi alle tavole, restarono sospesi nell’acqua in attesa di poter cavalcare il dorso dell’onda. Quando perceprino la corrente aunentare, si alzarono sulle tavole e, tenendosi in equilibrio con le braccia allargate, montarono l’onda lasciandosi trascinare verso riva dalla sua frizzante corsa. A turno quei temerari si infilavano di traverso nel tunnel di schiuma come se fossero inghiottiti dall’onda. Ricomparendo sulla sua cresta, uccelli svolazzanti in cielo d’acqua, sancendo il proprio dominio sull’elemento naturale.

I bagnanti, assiepati sulla riva, le mani sulla fronte per proteggersi gli occhi dal sole, ammiravano le evoluzioni di quei cow boy marini, scommettendo chi sarebbe caduto e chi invece sarebbe riuscito a completare quell’insolito rodeo. Con loro stupore, all’improvviso l’onda si srotolò in un tappeto di rilucente schiuma, consentendo ai surfisti di scivolare dolcemente sulla spiaggia indenni.

“È un miracolo” mormorò qualcuno tra la folla, ammirando i cavallerizzi avanzare sulla sabbia con le tavole sotto braccio.

“No” rispose uno di loro sorridendo, il viso abbronzato, “Nessun miracolo. L’onda è come la vita, alla fine aiuta sempre chi ha il coraggio di sfidarla, a costo di rimetterci la pelle, pur di essere se stesso!”

About Post Author

vincenzo giarritiello

Nato a Napoli nel 1964, Vincenzo Giarritiello fin da ragazzo coltiva la passione per la scrittura. Nel 1997 pubblica L’ULTIMA NOTTE E ALTRI RACCONTI con Tommaso Marotta Editore; nel 2000 LA SCELTA con le Edizioni Tracce di Pescara. Nel 1999 la rivista letteraria L’IMMAGINAZIONE pubblica il suo racconto BARTLEBY LO SCRIVANO… EPILOGO, rivisitazione del famoso racconto di H. Melville. Dal 2002 al 2009 ha coordinato laboratori di scrittura creativa per ragazzi tra cui uno presso la sezione femminile dell’IPM di Nisida, esperienza che racconta nel libro LE MIE RAGAZZE – RAGAZZE ROM SCRIVONO edito nel 2019. Tra il 2017 e il 2020 ha ristampato L’ULTIMA NOTTE e pubblicato SIGNATURE RERUM (il sussurro della sibilla), RAGGIOLO, UNO SCORCIO DI PRADISO IN TERRA e la raccolta di racconto L’UOMO CHE REALIZZAVA I SOGNI. Nel 2020 ha pubblicato con le edizioni Helicon il romanzo IL RAGAZZO CHE DANZÒCON IL MARE. Nel 2021, sempre con le Edizioni Helicon, ha pubblicato il romanzo UN UOMO BUONO (mio padre malato di Alzheimer). Ha collaborato e collabora con diverse associazioni culturali (Magaris; Lux in fabula), con riviste cartacee e digitali tra cui IL BOLLETTINO FLEGREO, NAPOLI PIÙ, MEMO, GIORNALE WOLF, COMUNICARE SENZA FRONTIERE, QUICAMPIFLEGREI.IT. Nel 2005 ha aperto il blog LA VOCE DI KAYFA e nel 2017 LA VOCE DI KAYFA 2.0. Dal 2019 ha attivato il sito www.vincenzogiarritiello.it. Per la sua attività di scrittore e poeta in vernacolo ha ricevuto riconoscimenti letterari.
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