L’atletica campana è in lutto, Marco Cascone ci ha lasciati

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Martedì 2 marzo è improvvisamente scomparso Marco Cascone.

Appassionato di atletica, fin da ragazzino praticò il podismo a livello agonistico ottenendo risultati di rilievo.  A seguito di un grave infortunio, all’età di 29 anni fu costretto ad abbandonare le gare, ma la sua passione per la corsa lo indusse a rimanere nell’ambiente come tecnico e giornalista. Fu organizzatore di molte competizioni divenute poi un classico tra cui “La Corsa nel Mito” tra Cammarota e Palinuro.

Insieme a Silvio Scotto Pagliara organizzò La Quattro Laghi, una mezza maratona che passava per i quattro bacini flegrei, tuttora da molti rimpianta per lo splendore del paesaggio e l’alto livello tecnico del percorso.

Ma prima di tutto Marco era La Voce delle gare.

Per anni fu lo speaker delle più importanti competizioni podistiche campane. Alla partenza scandiva in maniera cronometrica quanto mancasse al via, invitando gli atleti a prepararsi, facendo attenzione a non accalcarsi al nastro di partenza. All’arrivo incitava tutti, dal primo all’ultimo.

Per tutto l’arco della gara, nell’attesa che i concorrenti arrivassero, in maniera instancabile parlava al microfono, intrattenendo il pubblico con aneddoti sportivi e interviste intervallati da brani musicali.

Nel momento in cui i primi apparivano sullo rettilineo, la sua voce si accendeva di entusiasmo e iniziava a elencarne i numeri di pettorali, i cognomi, le società per cui correvano e i tempi senza mai fermarsi.

 Era capace di andare avanti così per ore, fino all’arrivo dell’ultimo che elogiava per averci creduto e non aver mai mollato.

Quando in gara venivi colto da una crisi, bastava che sentissi l’entusiasmo della sua inconfondibile voce diffondersi in lontananza dagli altoparlanti e per incanto ti riscoprivi in possesso di energie insperate, riuscendo a tagliare il traguardo sotto il suo sguardo compiaciuto.  

La sua scomparsa è una perdita non solo per il podismo ma per tutto il mondo dello sport.

Sentite condoglianze alla famiglia.

About Post Author

vincenzo giarritiello

Nato a Napoli nel 1964, Vincenzo Giarritiello fin da ragazzo coltiva la passione per la scrittura. Nel 1997 pubblica L’ULTIMA NOTTE E ALTRI RACCONTI con Tommaso Marotta Editore; nel 2000 LA SCELTA con le Edizioni Tracce di Pescara. Nel 1999 la rivista letteraria L’IMMAGINAZIONE pubblica il suo racconto BARTLEBY LO SCRIVANO… EPILOGO, rivisitazione del famoso racconto di H. Melville. Dal 2002 al 2009 ha coordinato laboratori di scrittura creativa per ragazzi tra cui uno presso la sezione femminile dell’IPM di Nisida, esperienza che racconta nel libro LE MIE RAGAZZE – RAGAZZE ROM SCRIVONO edito nel 2019. Tra il 2017 e il 2020 ha ristampato L’ULTIMA NOTTE e pubblicato SIGNATURE RERUM (il sussurro della sibilla), RAGGIOLO, UNO SCORCIO DI PRADISO IN TERRA e la raccolta di racconto L’UOMO CHE REALIZZAVA I SOGNI. Nel 2020 ha pubblicato con le edizioni Helicon il romanzo IL RAGAZZO CHE DANZÒCON IL MARE. Nel 2021, sempre con le Edizioni Helicon, ha pubblicato il romanzo UN UOMO BUONO (mio padre malato di Alzheimer). Ha collaborato e collabora con diverse associazioni culturali (Magaris; Lux in fabula), con riviste cartacee e digitali tra cui IL BOLLETTINO FLEGREO, NAPOLI PIÙ, MEMO, GIORNALE WOLF, COMUNICARE SENZA FRONTIERE, QUICAMPIFLEGREI.IT. Nel 2005 ha aperto il blog LA VOCE DI KAYFA e nel 2017 LA VOCE DI KAYFA 2.0. Dal 2019 ha attivato il sito www.vincenzogiarritiello.it. Per la sua attività di scrittore e poeta in vernacolo ha ricevuto riconoscimenti letterari.
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