A causa dei vaccini ci scopriremo tutti complottisti e negazionisti?

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La sospensione a titolo precauzionale del vaccino AstraZeneca imposta dall’EMA, l’Agenzia del farmaco europea, per appurare se effettivamente alcuni decessi per trombosi avvenuti dopo l’inoculazione del vaccino siano conseguenza dei suoi effetti collaterali, ha lasciato tutti di stucco. Prima di tutto l’AIFA, l’agenzia del farmaco italiana, la quale ne ha sempre sostenuto la sicurezza e l’efficacia.  

Nell’attesa di conoscere gli esiti delle valutazioni – probabilmente si sapranno oggi –, è inutile negare che lo stop ha aumentato le preoccupazioni e le perplessità nell’opinione pubblica, oramai da un anno divisa in due fazioni: chi si attiene scrupolosamente ai protocolli sanitari imposti dal governo su indicazioni del CTS, ( seppure le restrizioni non piacciono a nessuno, se sono necessarie per debellare il virus, ben vengano); e chi invece nega l’esistenza del virus, ritenendolo frutto di un progetto messo a punto dai poteri occulti per destabilizzare l’umanità, rendendola schiava e controllarla, magari installando nell’organismo di ognuno di noi, con la scusa di inoculargli il vaccino, un microchip che ne monitora le azioni h 24.

Ma tutto ciò non avverrebbe già attraverso i social su cui rendiamo sfacciatamente pubblica la nostra vita privata per sentirci a nostra volta protagonisti come se fossimo al Grande Fratello?…

Per mesi coloro che né negano il virus, né si dicono contrari al vaccino, anzi sono ansiosi di farlo perché convinti che sia l’unico modo per uscire quanto prima fuori da questo incubo, hanno dovuto fare i conti, scontrandosi verbalmente, a volte non solo verbalmente, con chi sposa la cosiddetta tesi negazionista/complottista/no vax.

Per mesi abbiamo dovuto sorbirci le teorie più astruse e strampalate sull’inesistenza del virus, o sulle cure alternativa da adottare per combatterlo, da parte di chi non è in grado di distinguere nemmeno un’unghia incarnita da un callo, o addirittura il serio dal faceto.

All’improvviso abbiamo scoperto che in Italia esiste una marea di scienziati che dicono tutto e il contrario di tutto, in barba ai più elementari principi deontologici secondo cui la scienza deve infondere certezze anziché dubbi.

Pur se tra mille perplessità, quasi tutti eravamo pronti a sottoporci con fiducia al vaccino, nella speranza che così facendo la nostra vita tornasse quanto prima alla normalità. E invece la decisione dell’EMA ha iniziato a inoculare i dubbi perfino in chi fino a ieri non ne aveva né sull’esistenza del virus né sul vaccino.

I decessi per reazioni allergiche o per patologie pregresse causati dai medicinali esistono da sempre. Come esistono da sempre quelle causate dai vaccini. Non a caso prima di far vaccinare una persona per l’influenza stagionale i medici si assicurano che le sue condizioni di salute siano tali da non scatenare in lei una reazione negativa. Nello stesso tempo quando assumiamo un qualsiasi farmaco, cosa che molti di noi fanno con semplicità come se bevessero un bicchiere d’acqua, dovremmo leggere attentamente le indicazioni e, soprattutto, le controindicazioni.

Gli attuali decessi di oggi da attribuirsi a una reazione avversa al vaccino contro il covid 19, una percentuale bassissima, riflettono nei numeri quelli che fino a ieri si avevano quando ci si vaccinava contro la classica influenza stagionale la quale a sua volta mieteva vittime soprattutto tra gli anziani. Solo che sono amplificati perché, essendo in corso una vaccinazione di massa che contempla un numero di migliaia di vaccinati in pochi giorni anziché in settimane o mesi, è evidente che facciano clamore e, giustamente, instillino perplessità e timore nella popolazione sfinita da un anno di insicurezze sia sanitarie che economiche. Anche in chi fino a ieri confidava nella scienza.

In un articolo apparso su TPI il 15 marzo dal titolo eloquente INVECE DI ALLARMARVI, CHIEDETEVI A CHI CONVIENE SE IL VACCINO ASTRAZENECA VIENE SOSPESO Luca Telese fa una lucida disamina della vicenda AstraZeneca, ponendo in evidenza che è stato sospeso proprio il vaccino che costa di meno, €2,50; che non ha bisogno delle catena del freddo; che garantisce una lunga copertura rispetto agli altri e che sta consentendo all’Inghilterra di ritornare in tempi brevi alla normalità, nonostante la disastrosa gestione di Boris Johson nella prima fase.

Il fatto che la decisione dell’EMA segua quella della Germania la quale, in virtù della presunta pericolosità del vaccino Astra Zeneca, società farmaceutica anglo-svedese, ha deciso di bandirlo affidandosi a quello prodotto dall’americana-tedesca Pfizer-Biontech, alimenta non pochi dubbi che la scelta non possa essere di natura campanilista, ossia mirata a favorire gli interessi nazionali anziché quelli britannici. Ed essendo noto che l’UE economicamente è a trazione tedesca, non si potrebbe escludere che la decisione dell’EMA non fosse tesa a favorire proprio la Germania.

Poiché con la dietrologia non si va da nessuna parte, mettendo da parte i complottismi, attenendoci ai fatti la decisione che due strutture scientifiche, l’Aifa e l’Ema, abbiano espresso pareri assolutamente contrastanti sul vaccino Astra Zeneca, la dice lunga sull’inquietudine che ciò scatena nei cittadini.

Dopo quanto sta avvenendo, non c’è da stupirsi se i dubbi che qualcuno residente ai piani alti non stia giocando con la vita delle persone per arricchirsi, iniziano a sorgere anche in chi fino a ieri era fermamente convinto che il virus esistesse e per debellarlo bisognasse attenersi scrupolosamente ai protocolli sanitari diramati dal governo su indicazione degli esperti, accettando perfino i lockdown.

Se a tutto ciò aggiungiamo che mentre da noi teatri, cinema, stadi, luoghi di cultura, palestre, piscine,  ristoranti sono chiusi mentre dall’altra parte dell’emisfero, in Nuova Zelanda, alle regate di Coppa America hanno assistito allegramente migliaia di persone ammassate sui moli o sulle terrazze degli yacht club prive di ogni precauzione sanitaria, eppure anche lì il covid esiste tanto che in più di un caso hanno dovuto sospendere le regate, se uno non è complottista, negazionista o terrapiattista, il rischio che lo diventi è concreto!  

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vincenzo giarritiello

Nato a Napoli nel 1964, Vincenzo Giarritiello fin da ragazzo coltiva la passione per la scrittura. Nel 1997 pubblica L’ULTIMA NOTTE E ALTRI RACCONTI con Tommaso Marotta Editore; nel 2000 LA SCELTA con le Edizioni Tracce di Pescara. Nel 1999 la rivista letteraria L’IMMAGINAZIONE pubblica il suo racconto BARTLEBY LO SCRIVANO… EPILOGO, rivisitazione del famoso racconto di H. Melville. Dal 2002 al 2009 ha coordinato laboratori di scrittura creativa per ragazzi tra cui uno presso la sezione femminile dell’IPM di Nisida, esperienza che racconta nel libro LE MIE RAGAZZE – RAGAZZE ROM SCRIVONO edito nel 2019. Tra il 2017 e il 2020 ha ristampato L’ULTIMA NOTTE e pubblicato SIGNATURE RERUM (il sussurro della sibilla), RAGGIOLO, UNO SCORCIO DI PRADISO IN TERRA e la raccolta di racconto L’UOMO CHE REALIZZAVA I SOGNI. Nel 2020 ha pubblicato con le edizioni Helicon il romanzo IL RAGAZZO CHE DANZÒCON IL MARE. Nel 2021, sempre con le Edizioni Helicon, ha pubblicato il romanzo UN UOMO BUONO (mio padre malato di Alzheimer). Ha collaborato e collabora con diverse associazioni culturali (Magaris; Lux in fabula), con riviste cartacee e digitali tra cui IL BOLLETTINO FLEGREO, NAPOLI PIÙ, MEMO, GIORNALE WOLF, COMUNICARE SENZA FRONTIERE, QUICAMPIFLEGREI.IT. Nel 2005 ha aperto il blog LA VOCE DI KAYFA e nel 2017 LA VOCE DI KAYFA 2.0. Dal 2019 ha attivato il sito www.vincenzogiarritiello.it. Per la sua attività di scrittore e poeta in vernacolo ha ricevuto riconoscimenti letterari.
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