ANCHE IL TELEVOTO PER FESTIVAL DI SANREMO SARA’ AD AUTONOMIA REGIONALE DIFFERENZIATA?

Anche quest’anno, come accade ormai da anni, non ho visto Sanremo. Non per snobismo, ma per assoluto disinteresse verso la kermesse canora che tiene milioni di italiani incollati alla televisione, per quasi un’intera settimana, per circa quattro/cinque ore a sera. Un atto di masochismo verso cui non nutro alcuna attrattiva.

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Nella chiesa del Carmine di Pozzuoli si è presentato ANCHE IN CARCERE VIENE NATALE di Giovanna Di Francia

Per Giovanna il carcere non è solo un luogo di detenzione dove le persone vengono recluse per espiare la pena dei propri reati, ma anche un luogo di redenzione, proprio come lo è una chiesa o un qualsiasi altro luogo di culto. Un luogo in cui chiunque possieda un barlume di coscienza, ritrovandosi prigioniero tra quelle fredde mura, si ridesti con sofferenza alla realtà dilaniato dai morsi della coscienza- a riguardo si legga Delitto e Castigo di Dostoevskij – e, mentre espia il proprio fio, inizia a riflettere sugli errori commessi che lo hanno condotto in quel luogo, provando vergona per se stesso e pena per i propri cari che non hanno modo di condividere la vita con lui, soffrendo a causa sua; ritrovando, attraverso la sofferenza interiore, la retta via.

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Dispiace dirlo, deficienters lo siamo un po’ tutti

Nel momento in cui il caso è diventato pubblico, spesso al vocabolo influencer vi si associa ironicamente quello di deficienters per indicarne i followers, dimenticandosi che deficienters lo siamo stati e lo siamo un po’ tutti: quanti da ragazzi non erano e non sono fan di un attore, di un cantante, di una band musicale, di un calciatore, di un personaggio famoso del quale copiavano e copiano il modo di vestirsi, i comportamenti, il linguaggio, il modo di mangiare e di fumare per illudersi di essere come loro?

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NCOPP ‘A TERRA, LE FOTO DI BICCARI RICORDANO IL DRAMMA DEL RIONE TERRA

Serbare la memoria storica di un luogo è fondamentale non solo per attrarre turisti mediante le bellezze paesaggistiche e archeologiche, ma prima di tutto per comprendere ciò che oggi è diventato il suo popolo. Dal modo in cui sono serbate le antiche vestigia di un luogo abbiamo, infatti, modo di intuire quanto i loro eredi hanno rispetto per i propri avi e per se stessi. È come quando, entrando in una casa di estranei, guardandoci intorno, dal modo con cui è arredata e tenuta comprendiamo la qualità delle persone che la abitano.  

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IN RICORDO DI LEONE VITTIMA DELLA CRUDELTA’ UMANA

L’ultima cosa che i suoi occhi stanchi di dolore videro fu lo sguardo commosso dei veterinari che le avevano provate tutte per strapparlo alla morte, dopo le orrende ferite inferte da mani di mostro per appropriarsi della sua pelliccia. Non si sa se per rivenderla o per il semplice gusto di scuoiarlo vivo. Abbandonato agonizzante sul marciapiede, il caso volle che a trovarlo in quelle pietose condizioni fosse un veterinario del canile municipale che subito lo avvolse in una coperta e lo portò in ambulatorio per cercare di curarlo con il sostegno dei colleghi.

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In nome di quale di DIo tanto sangue?

All’indomani degli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre al kibbutz Kfar Aza in cui centinaia di israeliani, per lo più giovani, persero la vita in maniera orrenda trucidati dai terroristi palestinesi – si parla addirittura di bambini decapitati – e altre centinaia vennero presi come ostaggi, la temuta reazione militare israeliana è arrivata puntuale, attirandosi addosso un mare di critiche e condanne perfino da parte del Segretario dell’ONU per le modalità e brutalità adottate.

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ALLA RICERCA DELL’ANTICA MADRE, POZZUOLI INCONTRA LO SCRITTORE GAETANO CINQUE

Potremmo dire che quel paradigma periodicamente si manifesta sotto forma di bradisismo per ricordarci che l’instabilità della terra flegrea si riflette nell’anima dell’uomo flegreo in quanto, essendo stato l’uomo creato dalla terra – la parola uomo deriva da humus/terra -, chi nasce e vive nei Campi Flegrei ha il destino che viaggia a braccetto con la volontà dell’Antica Madre espressa attraverso l’invisibile sussurro della Sibilla Cumana.

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Alzheimer, una tragedia senza soluzioni con tante pecche delle istituzioni

“Quando tempo è passato dallo svolgersi di quei fatti?”. “Non meno di dodici/tredici anni” ho risposto. A quel punto ha assunto un’aria sconsolata e ha detto, “Non immagini quante storie come la tua mi vengono raccontate. E ti assicuro che, nonostante siano trascorsi tutti questi anni da quando è finito tuo padre, non è cambiato assolutamente nulla. Le vostre stesse difficoltà – i problemi con le badanti, le beghe burocratiche, la malasanità – sono rimaste le stesse. È come se il tempo si fosse fermato alla data in cui tuo padre finì!”

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IL VENTO DEL DESTINO, di Martina Fiorenza

IL VENTO DEL DESTINO, di Martina Fiorenza, edito da Kindle e disponibile su Amazon, è un gradevole racconto di poco più di 50 pagina che si lascia leggere piacevolmente come se bevessimo una bibita fresca e dissetante. Ambientata alla fine degli anni trenta, la storia narra le vicende di Ester ed Eva, due ragazzine polacche di origine ebrea costrette a vivere la tragedia dell’olocausto.

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CARE STAZIONI, ADDIO

Fin da bambino mi sono sempre piaciuti i treni e le stazioni. Ricordo che quando con i miei genitori ci spostavamo in treno anche solo per brevi tratti – papà non ha mai preso la patente per cui ci muovevamo sempre con i mezzi pubblici -, nel momento in cui ero in un convoglio ferroviario cercavo sempre lo scompartimento dotato dello sterzo per le manovre d’emergenza: lo afferravo con forza e, come fossi un nocchiero al timone della propria barca, giocavo a fare il macchinista sotto lo sguardo divertito dei miei genitori.

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