“Perché raccontare in un libro una delle esperienze più devastanti della mia famiglia? Probabilmente per esorcizzarla! Ripercorrere con la mente, passo dopo passo, quegli interminabili anni in cui, insieme a mia sorella e mia madre, assistetti papà ammalato di Alzheimer mi è servito a purificare la mente e, soprattutto, l’anima dalle scorie del dolore lasciate da quegli eventi. Non è stato facile decidere cosa raccontare e cosa omettere. A lungo, come se mi trovassi nella sala di montaggio di un film seduto davanti alla moviola, ho ripercorso con la memoria quegli attimi per scegliere quali frame mantenere e quali tagliare. Gli episodi narrati sono tutti veri a testimonianza che spesso, sia nel bene che nel male, la realtà supera di gran lunga la fantasia. Per motivi di privacy ho modificato i nomi di alcuni protagonisti, così come mi sono tenuto volutamente sul vago per quanto riguarda i luoghi. Per il resto non vi è nulla, episodio o frase, che sia inventato. La crudezza della narrazione non poteva essere addolcita: questo romanzo non è solo un omaggio a papà, ma la cronaca dettagliata di un dramma familiare.” (l’autore)