
Di seguito la lettera che ho inviato al Mattino di Napoli in cui esprimo alcune considerazioni prendendo spunto dalle affermazioni del giornalista Beppe Severgnini durante la puntata di Otto e Mezzo di mercoledì 15 aprile. Nell’attesa di scoprire se verrà pubblicata, ho deciso di pubblicarla su questo mio spazio virtuale.
Egregio Direttore,
nella puntata di Otto e Mezzo del 15 aprile u.s. Beppe Severgnini esprimeva la propria indignazione contro quanti starebbero dimostrando compiacimento per il disastro sanitario scoppiato in Lombardia, e poi diffusosi in tutto il paese, dimostrando in questo modo mancanza di rispetto verso le migliaia di morti e i loro famigliari.
Pur riconoscendo le troppe ed evidenti falle nella gestione emergenziale delle istituzioni lombarde, il giornalista non ha esitato a difendere la Lombardia e Milano con spirito campanilistico, a mio giudizio forse esagerato: voler difendere a ogni costo l’indifendibile, pur facendo i giusti distinguo, si corre il rischio di apparire patetici.
Tuttavia, ascoltandolo, il pensiero è andato alle giornaliste e conduttrici napoletane e non – Barbara D’Urso, Myrta Merlino, Barbara Palombelli, Mara Venier per citare le più famose – che dagli schermi televisivi dei loro programmi hanno evidenziato e giustamente stigmatizzato l’atteggiamento di quei pochi napoletani che, in barba ai divieti, continuano a riversarsi in strada – cosa che però accade anche in molte città del nord come la stessa Milano e Piacenza, ma senza amplificarlo come invece puntualmente si fa per quanto di negativo riguarda Napoli – o palesato la propria sorpresa per l’efficienza espressa negli ospedali napoletani, Cotugno in testa, come se a Napoli e al sud in generale ci fossero solo una masnada di ignoranti, incapaci, fannulloni, criminali e mafiosi.
È vero, dopo gli “inciampi”, le signore hanno chiesto scusa, spiegando attraverso il mezzo televisivo o sui social cosa esattamente intendessero dire. Ma ormai la frittata era fatta.
Possibile che perfino davanti alla triste evidenza non si riesca ad essere obiettivi? Ad ammettere che anche laddove pulsa il motore economico del paese vivono uomini, non semidei da difendere a ogni costo a spada tratta? Possibile che dei napoletani e dei meridionali si debba comunque trovare il pretesto per dirne male a prescindere, anche quando dimostrano di essere un passo avanti, se non addirittura due, rispetto ai presunti geni del nord?
Vincenzo Giarritiello
Pozzuoli
Condivido tutto ciò che hai scritto, sono convito che i nordisti si presumano, fortunatamente non sono tutti uguali, personalmente non finirò mai di sperare che si ravvedono. Comunque complimenti per il tuo pensiero
Grazie per il commento
Si chiamano Italiani che abitano al nord d’Italia e non nordisti. Già il tuo modo di distinguere la dice già lunga.
saluti dal nord
Mi dici esattamente dove utilizzo il vocabolo “nordisti”? Ho letto e riletto più volte il post ma non riesco a trovarlo…
Stavo rispondendo al Sign. Ferdinando, dove ti è sfuggito il suo vocabolo.
Saluti
Hai ragione. Mi sembrava strano: nordisti, così come sudisti, è un termine inappropriato. Non a caso sono vocaboli che non mi appartengono.
Saluti
Si fa un’equazione sbagliata: più sei ricco più hai ragione….più sei ricco più non capisci come mai gente meno ricca fa le cose meglio di te…più sei ricco, perché smetti di studiare a 15 anni e vai già a guadagnare bene… smetti di essere un viaggiatore nella vita e a 15 anni sei già un turista……spesso più sei ricco e con meno necessità meno aguzzi l’ingegno….
in situazione di necessità come ora per il covid è venuto fuori tutto ciò: la medicina territoriale distrutta(medici di famiglia che già a novembre invano denunciavano strane polmoniti) per favorire per motivi di soldi ospedali privati e cliniche convenzionate(diventate il fulcro del virus)e poi Milano non si ferma, Bergamo avanza ecc..avete chiuso troppo tardi prima e volete riaprire troppo presto ora…. regione più inquinata di Europa!!! indovina un pò come mai tanti morti!? basta con Servegnini…saranno 15 anni che non dice niente di interessante…
Non so se, come dici, saranno 15 che Severgnini non dice nulla di interessante. Certamente mercoledì sera la sua alzata di scudi a difesa della Lombardia e di Milano mi è sembrata inopportuna, essendo tutti quei morti vittime di un sistema fallimentare che ora, con la smania di riaprire, rischierebbe di trasformarsi in un ulteriore, micidiale boomerang non solo per quelle zone martoriate dal virus, ma per il paese intero.