MAURO BIGLINO E LE SUE TEORIE SULLA BIBBIA, LA CREZIONE DELL’UOMO E LA REINCARNAZIONE

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In questi tre romanzi affronto tematiche legate all’ermetismo: L’ultima notteSignature rerum e Il ragazzo che danzò con il mare. I primi due li potete acquistare direttamente su Amazon, il terzo lo potete ordinare sia online che in libreria.

In LA BIBBIA NON PARLA DI DIO edizioni Mondadori, e nella trilogia LA BIBBIA È UN LIBRO DI STORIA edita da UNO Mauro Biglino, con trascorsi da traduttore per le Edizioni Paoline, mettendo a frutto le proprie conoscenze dell’ebraico anticotestamentario, mediante un attento e approfondito studio etimologico e filologico, ripropone la tesi, già espressa dallo studioso azero Zecharia Sitchin il quale ne IL PIANETA DEGLI DEI,  sostiene che le origini dell’umanità debbano attribuirsi all’intervento di una razza aliena proveniente da un altro pianeta che periodicamente – per la precisione ogni 3600, ossia quando il loro pianeta raggiungerebbe il perigeo, la distanza minima dalla terra – “scenderebbe” sulla terra per raccogliere minerali necessari al proprio sostentamento tecnologico e nello stesso tempo per compiere vari esperimenti, tra cui quello che avrebbe determinato nella notte dei tempi l’origine dell’uomo, scegliendo tra gli animali che la popolavano quello più affine a se stessi per caratteristiche fisiologiche, traendovi alcune cellule e mischiandole con quelle tratte da soggetti della propria razza, dando origine all’uomo, il quale sarebbe un ibrido animale/alieno, per servirsene come schiavo.

Tale esperimento sarebbe riuscito talmente bene al punto che gli alieni, affascinati dalla bellezza delle loro creature, vennero rapiti dal desiderio di possederle carnalmente – unione di cui si parla nella bibbia quando si racconta degli eloim, angeli (?), i quali, attratti dalla bellezza delle figlie e dei figli degli uomini, decisero di unirsi carnalmente a loro – originando una razza di ibridi metà umani e metà alieni di cui trattano i miti di tutte le antiche civiltà. Uno di questi ibridi sarebbe Achille, l’eroe troiano, figlio dell’umano Peleo re dei Mirmidoni e della ninfa nereide Teti.

Secondo Sitchin il pianeta degli alieni era chiamato dai sumeri Nibiru e lo associavano a Marduk re del loro pantheon.

Pur ammettendo di non essere in grado di provare l’esistenza di questo presunto pianeta, Sitchin non esclude che la sua esistenza non possa dimostrarsi matematicamente osservando l’azione orbitale dei pianeti conosciuti e dei corpi orbitanti nello spazio, come fu per la scoperta di Nettuno e Plutone. Scrive Sitchin: “Oggi sappiamo che al di là dei pianeti giganti Giove e Saturno vi sono altri due grandi pianeti (Urano e Nettuno) e un terzo, più piccolo (Plutone) che fanno parte del nostro sistema solare. Questa conoscenza, però, è alquanto recente. Urano fu scoperto solo nel 1781, grazie all’impiego di telescopi perfezionati. Dopo averlo osservato per cinquant’anni, alcuni astronomi arrivarono alla conclusione che la sua orbita rivelava l’influenza di qualche altro pianeta. Sulla scorta di accurati calcoli matematici, si giunse infine a individuare anche quest’altro pianeta, chiamato Nettuno: era il 1846. solo alla fine del XIX secolo , divenne evidente che anche Nettuno era soggetto a una sconosciuta attrazione gravitazionale. Esisteva dunque un altro pianeta nel nostro sistema solare? La risposta venne solo nel 1930, con la scoperta di Plutone.”

A metà gennaio del 2016 fu diffusa la notizia della scoperta di un nuovo pianeta che si “nasconderebbe” ai confini del sistema solare, dieci volte più grande della terra e distante dal nostro pianeta 600 volte la distanza che intercorre tra la terra e il sole. Scrive su Repubblica del 20 gennaio 2016 Massimiliano Razzano: “Data la sua incredibile distanza, questo pianeta è stato scovato studiando le perturbazioni gravitazionali prodotte sui pianeti più vicini coma ad esempio Nettuno. A scoprirlo sono stati due astronomi del California Institute of Tecnology, Konstantin Batygin e Mike Brown, che in uno studio apparso su The Astronomical Journal sostengono di avere in mano dei dati decisamente solidi. La scoperta, se confermata, sarà il coronamento di un’impresa che gli astronomi inseguono da secoli, ovvero la scoperta del misterioso pianeta X, e potrebbe rivoluzionare la nostra visione del Sistema Solare.”

Servendosi delle proprie conoscenze dell’ebraico antico, Biglino tende a dimostrare come molti passi dei libri della Bibbia sarebbero stati volutamente alterati in fase di traduzione al fine da apparire testi sacri anziché cronache di storia narranti le vicende di esseri provenienti da un altro pianeta i quali, una volta stanziatisi sulla terra, se la sarebbero contesa bellicamente con l’ausilio degli uomini che vi abitavano la cui razza era stata creata da loro stessi in precedenti passaggi miglia di anni prima.

Secondo l’analisi di Biglino, contrariamente a quanto si ritiene, il termine Yahvhe non indicherebbe alcuna entità trascendentale, ossia Dio, bensì sarebbe il nome di un potente comandante alieno.

Tesi alquanto difficile da accettare, soprattutto per chi, sia per orientamento religioso sia per cultura, è legato alla tradizione cattolica la quale deriva da quella ebraica. Tuttavia, visto che gli stessi esegeti biblici di matrice ortodossa ammettono che molte fonti delle storie bibliche hanno derivazione sumera, le teorie di Sitchin e Biglino troverebbero un valido supporto.

Se nell’analisi etimologica e filologica della Bibbia Biglino dimostra competenza e capacità suscitando il dubbio e la riflessione nel lettore scevro da preconcetti, a mio avviso non riesce altrettanto credibile quando nel suo libro RESURREZIONE E REINCARNAZIONE – FAVOLE CONSOLATORIE O REALTA’? Edizioni UNO, vorrebbe dimostrare che entrambe sarebbero una costruzione filosofica dell’uomo nel tentativo di dare un senso al proprio esistere e una spiegazione all’enigma della morte, infondendo in questo modo speranza e coraggio in quanti vivono una condizione di sofferenza e di stenti, aiutandoli ad accettare serenamente la propria condizione di vita.

Secondo Biglino l’uomo vive e muore nella vita presente. La resurrezione e la reincarnazione sarebbero una mistificazione creata ad arte dalle religioni per dare speranza ai disperati affinché accettassero incondizionatamente la propria condizione di stenti senza ribellarsi al potere costituito che li manipolava a proprio uso e consumo.

Essendomi in passato interessato della reincarnazione, mi sarebbe piaciuto che Biglino, il cui approccio razionale è indiscutibile e va lodato, non si limitasse, anche in questo caso, a compiere esclusivamente un’analisi filologica ma avesse anche consultato studi a riguardo. Uno su tutti BAMBINI CHE RICORDANO ALTRE VITE di Ian Stevenson, Edizioni Mediterranee dove l’autore raccoglie in maniera certosina una quantità enorme di fatti di cronaca, per lo più ambientati in oriente, in cui si trattano casi di bambini che ricorderebbe le proprie vite precedenti.

Personalmente ho molto apprezzato il lavoro di Biglino sulla Bibbia. Un po’ meno quello sulla resurrezione e sulla reincarnazione. Non perché l’autore metta in discussione quelle che sono le mie personali credenze, ma perché, a mio parere, avrebbe dovuto dare più spazio al tema, cosi come ha fatto e tuttora sta facendo nei sui libri sulla Bibbia, cercando di dimostrare, attraverso un’interpretazione ermeneutica, che i testi che la compongono sono documenti storici anziché religiosi.

Se però qualche fervente ateo pensasse di utilizzare le opere di Biglino per avvalorare il proprio credo, sbaglierebbe di grosso. Biglino non mette affatto in discussione l’esistenza di Dio; tende solo a dimostrare che nella Bibbia il protagonista non è Dio, ma esseri in carne ossa seppure non umani.

Del resto se la sua intenzione fosse quella di mettere in discussione l’esistenza di Dio, dovrebbe spiegare chi avrebbe creato gli animali che popolavano la terra di cui gli alieni si sarebbero serviti per realizzare l’esperimento di biogenetica da cui originò l’uomo.

Ma prima di tutto dovrebbe spiegare chi creò quegli stessi alieni artefici di quell’esperimento!

In questi tre romanzi affronto tematiche legate all’ermetismo: L’ultima notteSignature rerum e Il ragazzo che danzò con il mare. I primi due li potete acquistare direttamente su Amazon, il terzo lo potete ordinare sia online che in libreria.

About Post Author

vincenzo giarritiello

Nato a Napoli nel 1964, Vincenzo Giarritiello fin da ragazzo coltiva la passione per la scrittura. Nel 1997 pubblica L’ULTIMA NOTTE E ALTRI RACCONTI con Tommaso Marotta Editore; nel 2000 LA SCELTA con le Edizioni Tracce di Pescara. Nel 1999 la rivista letteraria L’IMMAGINAZIONE pubblica il suo racconto BARTLEBY LO SCRIVANO… EPILOGO, rivisitazione del famoso racconto di H. Melville. Dal 2002 al 2009 ha coordinato laboratori di scrittura creativa per ragazzi tra cui uno presso la sezione femminile dell’IPM di Nisida, esperienza che racconta nel libro LE MIE RAGAZZE – RAGAZZE ROM SCRIVONO edito nel 2019. Tra il 2017 e il 2020 ha ristampato L’ULTIMA NOTTE e pubblicato SIGNATURE RERUM (il sussurro della sibilla), RAGGIOLO, UNO SCORCIO DI PRADISO IN TERRA e la raccolta di racconto L’UOMO CHE REALIZZAVA I SOGNI. Nel 2020 ha pubblicato con le edizioni Helicon il romanzo IL RAGAZZO CHE DANZÒCON IL MARE. Nel 2021, sempre con le Edizioni Helicon, ha pubblicato il romanzo UN UOMO BUONO (mio padre malato di Alzheimer). Ha collaborato e collabora con diverse associazioni culturali (Magaris; Lux in fabula), con riviste cartacee e digitali tra cui IL BOLLETTINO FLEGREO, NAPOLI PIÙ, MEMO, GIORNALE WOLF, COMUNICARE SENZA FRONTIERE, QUICAMPIFLEGREI.IT. Nel 2005 ha aperto il blog LA VOCE DI KAYFA e nel 2017 LA VOCE DI KAYFA 2.0. Dal 2019 ha attivato il sito www.vincenzogiarritiello.it. Per la sua attività di scrittore e poeta in vernacolo ha ricevuto riconoscimenti letterari.
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