Dante templare e alchimista

Tra i massimi capolavori letterari di sempre, la Divina Commedia è tra quelli che sicuramente vanta un gran numero di saggi critici e analitici, alcuni dei quali non si limitano ad analizzarne la struttura compositiva, la storicità e il significato filosofico, ma, entrando nell’anima dell’opera, tentano di dimostrare come Dante non si fosse limitato a infondervi simbolicamente le proprie ideologie politiche e religiose. Bensì vi avesse trasfuso il proprio credo spirituale/misteriosofico di appartenenza rosacrociana in quanto avrebbe fatto parte, insieme ad altri stilnovisti, ai Fedeli d’Amore.

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