“POVERE CREATURE”, IL SESSO COME STRUMENTO DI CONOSCENZA E CRESCITA INTERIORE DI UNA DONNA

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Povere Creature, il film del regista greco Yorgos Lanthimos, interpretato da Emma Stone, Willem Dafoe, Mark Ruffalo, molto probabilmente farà storcere il naso a quanti vivono il sesso come un tabù, identificando in esso un mero strumento per la procreazione della specie e non anche un mezzo di crescita personale, imparando a conoscere se stessi regalandosi il piacere sensuale, da soli o in compagnia, svelando in questo modo i misteri del proprio corpo; vivendo la promiscuità sessuale come una condizione imprescindibile per stabilire ciò di cui si ha realmente bisogno da ciò di cui si può fare volentieri a meno.   

Il film, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore scozzese Alasdair Gray, racconta la storia di Bella Baxter, interpretata da Emma Stone che per questa interpretazione ha vinto l’oscar 2024 come miglior attrice protagonista – il film ha vinto altri tre oscar su undici candidature: Miglior trucco, Miglior Costumi, Miglior Scenografie. Una storia che per molti versi ricorda Frankenstein. Seppure, a mio parere, qui l’atmosfera gotica è ammortizzata dalla verve ironica della sceneggiatura e surreale della scenografia e dalle riprese che in più di un inquadratura ricordano le opere dei grandi pittori surrealisti, in particolare Hescher.

La trama è una sorta di apologia del sesso quale mezzo di ricerca e di sviluppo interiore. Attraverso la scoperta del sesso, Bella evolve come donna, servendosi degli uomini come oggetto per il proprio piacere sessuale. Anche quando si prostituisce, condizione in cui l’oggetto di piacere dovrebbe essere lei, la figura maschile risulta schiava di quella femminile a cui basta pronunciare un semplice Formidable dopo il rapporto per compiacere il maschio.

Una donna, Bella, che pur vendendo se stessa, si ribella di giacere con chi non le piace in quanto ha rispetto per se stessa. Pertanto anche quando pratica il meretricio le piace scegliere chi deve penetrarla e regalarle piacere, a costo di perdere clienti.

Per la complessità della vicenda narrata, il soggetto riporta alla mente anche la biblica figura di Eva che, ammaliata dal serpente, mangiò la mela del peccato, offrendola poi ad Adamo affinché a sua volta ne apprezzasse il gustoso sapore. Disubbidendo così alla volontà di Dio che per questa loro trasgressione li punì scacciandoli dal paradiso, condannandoli alle sofferenze della vita terrena.

Più di un esegeta biblico ha identificato nel serpente della Genesi un simbo fallico. Se davvero così fosse, quando Eva accettò di mordere la mela, in realtà acconsentì a giacere con il serpente, scoprendo le gioie del sesso che poi condivise con Adamo.

Questa chiave di lettura fa sì che la conoscenza acquisita da Adamo ed Eva non fosse solo quella del piacere sessuale, ma anche quella scientifica dato che attraverso il propagarsi della specie tramite il sesso avviene il diffondersi delle conoscenze nel corso delle generazioni da cui deriva lo sviluppo degli uomini e delle società.

Il film è una metafora esistenziale dove l’esasperata ricerca del piacere fisico unita alle manipolazioni genetiche perpetrate dalla scienza non solo possono creare mostri, ma possono condurre all’asservimento delle masse come pecore belanti verso chi possiede la conoscenza.

Al di là delle disquisizioni filosofiche, politiche e sociali alimentate dal film, l’interpretazione della Stone è magistrale e da sola vale il prezzo del biglietto.

About Post Author

vincenzo giarritiello

Nato a Napoli nel 1964, Vincenzo Giarritiello fin da ragazzo coltiva la passione per la scrittura. Nel 1997 pubblica L’ULTIMA NOTTE E ALTRI RACCONTI con Tommaso Marotta Editore; nel 2000 LA SCELTA con le Edizioni Tracce di Pescara. Nel 1999 la rivista letteraria L’IMMAGINAZIONE pubblica il suo racconto BARTLEBY LO SCRIVANO… EPILOGO, rivisitazione del famoso racconto di H. Melville. Dal 2002 al 2009 ha coordinato laboratori di scrittura creativa per ragazzi tra cui uno presso la sezione femminile dell’IPM di Nisida, esperienza che racconta nel libro LE MIE RAGAZZE – RAGAZZE ROM SCRIVONO edito nel 2019. Tra il 2017 e il 2020 ha ristampato L’ULTIMA NOTTE e pubblicato SIGNATURE RERUM (il sussurro della sibilla), RAGGIOLO, UNO SCORCIO DI PRADISO IN TERRA e la raccolta di racconto L’UOMO CHE REALIZZAVA I SOGNI. Nel 2020 ha pubblicato con le edizioni Helicon il romanzo IL RAGAZZO CHE DANZÒCON IL MARE. Nel 2021, sempre con le Edizioni Helicon, ha pubblicato il romanzo UN UOMO BUONO (mio padre malato di Alzheimer). Ha collaborato e collabora con diverse associazioni culturali (Magaris; Lux in fabula), con riviste cartacee e digitali tra cui IL BOLLETTINO FLEGREO, NAPOLI PIÙ, MEMO, GIORNALE WOLF, COMUNICARE SENZA FRONTIERE, QUICAMPIFLEGREI.IT. Nel 2005 ha aperto il blog LA VOCE DI KAYFA e nel 2017 LA VOCE DI KAYFA 2.0. Dal 2019 ha attivato il sito www.vincenzogiarritiello.it. Per la sua attività di scrittore e poeta in vernacolo ha ricevuto riconoscimenti letterari.
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