Elio abitava al secondo piano di un prefabbricato dalla forma cubica. La palazzina apparteneva a un complesso di case istituzionali, dall’uniforme geometria, edificato sulla collina alla periferia della città per accogliere gli sfollati del terremoto. Da lontano l’agglomerato urbano trasmetteva un’intensa sensazione d’aridità. Sede di rancori, odi, rabbie, disperazioni, delusioni. Un ghetto che, all’approssimarsi delle […]
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