Le favole non hanno tempo, si sa. Forse meno si sa che non nacquero per i bambini ma per gli adulti, affinché l’apparente linguaggio semplice, ma pregno di simbolismi, col quale sono scritte, non trovando ostacoli mentali, facesse breccia nell’animo degli uomini suscitandone la riflessione al fine di renderli migliori.
Se poi alla bellezza delle storie e del linguaggio con cui sono narrate si associano una degna recitazione cui fa da cornice l’incantevole scenario della natura incontaminata, si può essere certi che le favole avranno il potere di rapire gli uomini, trasportandoli in un mondo senza tempo dove realtà e fantasia si confondono, alimentando nei loro animi i tre quesiti fondamentali che da sempre assillano l’umanità: chi siamo?; da dove veniamo?; dove andiamo?.
È quanto avvenuto domenica 9 agosto nel bosco tra Raggiolo e Quota nello spiazzo antistante i ruderi della chiesa di Sant’Angelo: Miriam Bardini ha letto un condensato della favola L’allodola di pezza di Chéri di Maria Pagnini, edito da Soleombra, accompagnata dalla violinista Anna Tenore.
La storia è una rivisitazione della vita di San Francesco, dall’infanzia fino al momento in cui il fraticello lascerà questo mondo in groppa a un asino, scusandosi con l’animale per gravargli sul soma col proprio peso.
Ad acuire la bellezza della storia, catalizzando su di sé l’attenzione del numeroso pubblico presente sul prato e tra gli alberi, la coinvolgente recitazione di Miriam Bardini cui faceva da sfondo la delicata colonna sonora di Anna Tenore che col suo violino ha intonato i giusti spunti musicali su cui le parole si adagiassero come su di un tappeto volante, inondando l’aria di poesia. E lo scrosciante applauso con cui adulti e bambini hanno salutato la fine dello spettacolo è la testimonianza di quanto bisogno di favole e di poesia c’è in questo mondo.
L’evento è stato organizzato dall’EcoMuseo del Casentino in collaborazione con La Brigata di Raggiolo.