Quando la neve cade, lo fa in silenzio. Una forma di pudore che si addice al suo candore. Se poi lo fa di notte, nessuno se ne accorge. Solo quando, una volta svegli, si alzano le persiane se ne acquisisce consapevolezza perché si ha la sorpresa di ritrovarsi in uno scenario dove il paesaggio multicolore che fino al giorno prima animava la montagna, ha lasciato spazio a quella tinta uniforme che richiama alla mente le vesti degli angeli, la purezza dei fanciulli, la virtù delle vergini. Ed è allora che, guardandoti intorno, hai la sensazione di vivere in una dimensione surreale, dove il tempo sembra essersi fermato e il paradiso trasferitosi in terra.
Osservando il paesaggio immacolato ti sembra di ritrovarti davanti a un foglio di carta su cui una mano d’artista ha cancellato in più punti il disegno che lo ravviva, svelandone la naturale purezza. E allora è come se percepissi la tua anima sussurrare una semplice parola, “casa”, perché quello scenario le ricorda la sua patria divina. Quella patria cui, si dice, ritornerà quando avrà concluso il proprio cammino terreno. Ovviamente se si crede nell’esistenza e nell’immortalità dell’anima. Diversamente si resterà ammaliati da quello scenario così come accade quando si ammira un’opera d’arte, magari chiedendosi chi ne sia l’artefice per complimentarsi con lui.
Stanotte a Raggiolo ha nevicato, una nevicata sottile, niente di che a detta di chi vi ci abita da una vita. Eppure, osservando la foto del paese dai tetti e gli alberi imbiancati postata sulla pagina Facebook della Brigata di Raggiolo, si ha davvero la sensazione che durante la notte una mano invisibile si sia divertita a volare sul paese, passando in più punti la gomma per cancellare svelando il foglio di carta su cui il borgo è raffigurato.
Mentre osservi quei larghi squarci bianchi, non puoi fare a meno di chiederti se la loro presenza non fosse il preludio a un nuovo disegno affidato alle tue mani. Quasi che in quel modo ti si concedesse la facoltà di partecipare a pieno titolo alla ricostruzione dell’opera, dando sfogo alla tua fantasia: là un uccello, là un comignolo fumante, là degli alberi sulla montagna, là delle nuvole, là degli uomini che lavorano, là delle donne che conversano, là dei bambini che giocano.
Raggiolo imbiancato, come tutti i paesi di montagna innevati, possiede un fascino unico, irresistibile. Quel fascino che gli appartiene di diritto perché il candore della neve che lo ricopre testimonia la sincerità della sua essenza riflettentesi nel carattere gioioso e sincero dei suoi abitanti.
Raggiolo innevato è una poesia d’amore i cui versi sono declamati dai fiocchi di neve che silenziosamente cadono dal cielo, ridisegnando lo scenario col loro muto fraseggio.
Ma chi sia il poeta che li compone, quei versi, nessuno lo sa.
Bellissima descrizione poetica intrisa d’amore.
Complimenti!
Annamaria Varriale