Fino all’ultimo gli organizzatori hanno confidato nella clemenza di Giove Pluvio per scongiurare le previsioni che per il fine settimana davano pioggia. Alla fine la loro fiducia nella divinità è stata premiata e la Festa della Castagnatura organizzata a Raggiolo/AR sabato 30 e domenica 31 ottobre si è svolta senza intoppi, facendo registrare un successo di pubblico al di là delle più rosee previsioni a conferma di quanto la gente fosse alla ricerca di “normalità” dopo quasi due anni di restrizioni dovute alla pandemia.
Il classico clima autunnale di montagna – il cielo pallido rendeva i colori sbiaditi infondendo un che di misterioso al paesaggio, il manto di foglie secche e gusci di castagne ricopriva le strade e i sentieri scricchiolando ogni volta che veniva calpestato dai visitatori, la temperatura fresca, il fumo dei camini e delle stufe che usciva dai comignoli delle case tracciando il cielo con dense scie che svanivano al vento – ha reso la giusta atmosfera per lo svolgimento dell’evento organizzato dalla Brigata di Raggiolo dallo scorso ottobre presieduta da Francesco Franceschini succeduto a Paolo Schiatti.
Uno sfolgorio di colori e sapori ha rianimato per due giorni uno dei borghi più belli d’Italia, accogliendo con calore i tanti turisti che hanno approfittato del ponte di Ogni Santi per recarsi ad assistere alla Festa della Castagnatura dove protagonista assoluta è la castagna, frutto che per secoli ha nutrito intere generazioni di raggiolatti. Godendo non solo della calorosa accoglienza degli abitanti del posto, ma per ritrovarsi tutti in piazza seduti ai tavoli gustando carne alla brace, bevendo vin brûlé e mangiando caldarroste arrostite in un enorme padella da castagne, mentre il ceppo ardeva e la fiamma viva si levava al cielo rischiarando le tenebre in un’atmosfera da sogno.
La festa ha offerto ai turisti un nutrito calendario di eventi che non solo celebravano la castagna ma prevedevano dibattiti sulla tradizione e raduni negli essiccatoi per ascoltare storie e favole raccontate da Samuele Boncompagni e Andrea Schiatti mentre il fuoco schioppettava sulla pietra riscaldando l’ambiente. O semplicemente passeggiando per le vie del paese apprezzandone la bellezza e il paesaggio.
La presidenza di Franceschini non poteva iniziare meglio. Un buon viatico che lascia ben sperare per il futuro non solo personale del neo presidente, ma soprattutto del paese che nell’impegno della Brigata e dei tanti raggiolatti che si rimboccano le maniche affinché Raggiolo serbi le proprie tradizioni trova un punto di forza per un futuro sempre più roseo all’insegna del turismo di élite, non intaccando le caratteristiche del luogo bensì esaltandole.
LE FOTO SONO STATE GENTILMENTE CONCESSE DA PAOLO SCHIATTI