CLEMENTINA GILY REDA: LEONARDO – L’ELEGANZA DELL’IO

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Di seguito vi propongo la mia recensione al volume LEONARDO – L’ELEGANZA DELL’IO di Clementina Gily Reda, Albatros Edizioni, pubblicata su quicampiflegrei.it

Non tutti i libri sono per tutti: quello di cui ci apprestiamo a parlere rientra in questa categoria.

Diversamente dalla semplicità espositiva e capacità affabulatoria che l’hanno resa e tuttora la rendono apprezzata dagli studenti e dal pubblico presente alle sue conferenze, in questo libro la Gily ha dato fondo al proprio essere studiosa e filosofa enucleando l’arte leonardesca attraverso agganci storici e filosofici che le impongono di esprimersi in quel linguaggio tecnico/accademico che lei stessa ha sempre cercato di evitare in modo da essere comprensibili anche ai non addetti ai lavori.

“Leonardo – L’eleganza dell’Io” di Clementina Gily Reda, edito da Albatros Edizioni è un saggio in cui l’autrice – filosofa tra i maggiori studiosi di Giordano Bruno, ex docente di estetica della comunicazione alla Federico II e al Suor Orsola Benincasa, per anni impegnata nella ricerca sul ruolo formativo del gioco – prendendo spunto dal suo “incontro” con il SALVATOR MUNDI di Leonardo Da Vinci esposto alcuni anni fa al Museo Diocesano di Napoli, attraverso l’ecfrastica – genere letterario del commento delle immagini con parole in uso nelle scuole medievali per educare al ben parlare, senza far disperdere l’allievo nel contenuto, tenendolo attento a grammatica e retorica […] (Clementina Gily Reda, Ecfrastica e Formazione Estetica:  Ottobre 2012, Convitto Nazionale Vittorio Emanuele, Napoli) – partendo dallo sguardo dell’uomo del dipinto da cui non traspare alcun sorriso, diversamente da quello ambiguo e famoso della Gioconda, non solo fa un’analisi tecnica dell’opera, ma ciò le dà modo di intraprendere un articolato studio su quel che rappresentò il Rinascimento – Leonardo, che fu tra i massimi esponenti, visse il periodo centrale; Giordano Bruno, figura a lei tanto cara, fu uno degli ultimi rappresentanti – nella storia dell’umanità soprattutto a livello artistico e architettonico.

Donna di alto spessore culturale, citando autori contemporanei e non, l’autrice ci spiega che l’anello di congiunzione che lega Leonardo a Bruno è riscontrabile non solo nell’epoca storica in cui entrambi vissero – il Rinascimento – ma soprattutto nelle “ombre” che danno il titolo a LE OMBRE DELLE IDEE di Bruno e alle figure che il nolano utilizza per i suoi studi sulla mnemonica che ricalcano quelle pittoriche caratterizzanti l’epoca rinascimentale. In particolare quelle di Leonardo che nel TRATTATO DELLA PITTURA, un vero e proprio testo di filosofia naturale tanto da meritargli il titolo di “vero filosofo” da parte di alcuni nobili suoi contemporanei, compie uno studio sulle ombre e sulle linee curve che si riflette nei suoi dipinti e da cui hanno tratto spunto nelle epoche successive pittori e architetti famosi edificando strutture con linee curve anziché rette.

Leggendo il saggio della Gily apprendiamo che in un recente passato c’è stato chi ha identificato Leonardo, in virtù del suo modo di intendere l’arte come strumento attraverso cui sondare la vita, nel padre ideale dell’esistenzialismo.

Ritornando al legame tra Leonardo e Bruno, pur essendoci tra i due diversi punti di convergenza proprio in virtù del periodo storico in cui entrambi vissero, l’autrice mette in risalto la loro diversità di pensiero rispetto all’amore fisico: Leonardo lo aborre, considerando brutti da vedersi i genitali; il nolano invece in più di una sua opera, in particolare negli EROICI FURORI, celebra non solo l’amore spirituale ma anche quello carnale; riscontrando nell’esaltazione dei sensi quell’indomito furore che induce l’uomo a compiere gesti estremi alla stregua di un eroe.

In conclusione, seppure in apparenza il saggio della Gily non è per tutti, è probabile che se capitasse tra le mani di un lettore normale, questi non vi staccherebbe lo sguardo se non dopo essere giunto alla fine: il Leonardo di cui si parla è un artista che con il pennello non dipinge semplicemente, ma spiega mediante il simbolismo delle immagini lo sviluppo del pensiero umano in un’epoca in cui le figure erano strumento di comunicazione per pochi intimi in quanto disegnate con canoni ben precisi comprensibili solo a chi conosceva il linguaggio per decodificarle. Per tutti quanti gli altri, capolavori da ammirare per il realismo e la bellezza che vi trasparivano.

Grazie all’autrice che, soffermandosi sullo sguardo del SALVATOR MUNDI, è riuscita a decodificare il mistero racchiusovi; un mistero diluito con linee e segni che racchiudono la nascita e lo sviluppo di un’epoca che ha condizionato il mondo moderno e tuttora lo condiziona attraverso il genio di Leonardo a cui molte scoperte moderne hanno fatto e fanno riferimento!

About Post Author

vincenzo giarritiello

Nato a Napoli nel 1964, Vincenzo Giarritiello fin da ragazzo coltiva la passione per la scrittura. Nel 1997 pubblica L’ULTIMA NOTTE E ALTRI RACCONTI con Tommaso Marotta Editore; nel 2000 LA SCELTA con le Edizioni Tracce di Pescara. Nel 1999 la rivista letteraria L’IMMAGINAZIONE pubblica il suo racconto BARTLEBY LO SCRIVANO… EPILOGO, rivisitazione del famoso racconto di H. Melville. Dal 2002 al 2009 ha coordinato laboratori di scrittura creativa per ragazzi tra cui uno presso la sezione femminile dell’IPM di Nisida, esperienza che racconta nel libro LE MIE RAGAZZE – RAGAZZE ROM SCRIVONO edito nel 2019. Tra il 2017 e il 2020 ha ristampato L’ULTIMA NOTTE e pubblicato SIGNATURE RERUM (il sussurro della sibilla), RAGGIOLO, UNO SCORCIO DI PRADISO IN TERRA e la raccolta di racconto L’UOMO CHE REALIZZAVA I SOGNI. Nel 2020 ha pubblicato con le edizioni Helicon il romanzo IL RAGAZZO CHE DANZÒCON IL MARE. Nel 2021, sempre con le Edizioni Helicon, ha pubblicato il romanzo UN UOMO BUONO (mio padre malato di Alzheimer). Ha collaborato e collabora con diverse associazioni culturali (Magaris; Lux in fabula), con riviste cartacee e digitali tra cui IL BOLLETTINO FLEGREO, NAPOLI PIÙ, MEMO, GIORNALE WOLF, COMUNICARE SENZA FRONTIERE, QUICAMPIFLEGREI.IT. Nel 2005 ha aperto il blog LA VOCE DI KAYFA e nel 2017 LA VOCE DI KAYFA 2.0. Dal 2019 ha attivato il sito www.vincenzogiarritiello.it. Per la sua attività di scrittore e poeta in vernacolo ha ricevuto riconoscimenti letterari.
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